PRINCIPALI VIE DI INGRESSO DEL RADON
Infatti la concentrazione dei prodotti di disintegrazione del RADON nel grande volume dell’atmosfera è, nei primi 1÷10 m. dal suolo, da 1÷10 Bq/m3 (Bq = Bequerel = n° di disintegrazioni al secondo). In ambienti chiusi, invece, si possono verificare concentrazioni dell’ordine di parecchie centinaia di Bq/m3 e, in alcuni casi, di migliaia di Bq/m3. Negli ambienti chiusi il problema Radon si è aggravato moltissimo e progressivamente in virtù delle normative sul Contenimento Energetico che, evitando ogni possibile infiltrazione d’aria nelle abitazioni, in particolare nei periodi invernali, hanno di fatto pressoché eliminato il ricambio d’aria negli ambienti. Un altro tipo di veicolo di penetrazione, sono i Materiali da Costruzione. Anche l’Acqua di uso domestico può essere veicolo di penetrazione del Radon, seppure di piccola rilevanza. Sono comunque in corso degli studi per verificare la pericolosità del Radon ingerito per mezzo dell’acqua (anche di quella minerale!).
La fonte primaria di inquinamento delle abitazioni è comunque il sottosuolo, dal quale il Radon penetra attraverso fessurazioni, tubazioni, crepe, giunti, o direttamente attraverso la pavimentazione.
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LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA RADON
Italiana Membrane, da sempre sensibile ai problemi correlati alla qualità della vita e dell’ambiente, ha messo a punto le membrane impermeabilizzanti RADONSTOP e RADONSTOP P, appositamente create per risolvere il problema Radon. Dopo attente ricerche e prove severe, le membrane RADONSTOP e RADONSTOP P hanno ottenuto la Certificazione CSI, a conferma della efficacia come BARRIERA ANTIRADON.
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VECCHIE ABITAZIONI ESISTENTI
Ovviamente sono i casi più difficili da risolvere e la soluzione non può prescindere da una attenta valutazione della situazione esistente, e quindi bisogna:
- Rilevare le quantità di Radon presenti, con appositi strumenti e per un periodo di tempo sufficientemente ampio, in particolare durante la stagione invernale quando il ricambio d’aria degli ambienti è ridottissimo. - Individuare le vie di penetrazione del Radon nell’ambiente come fessurazioni o crepe, fori passanti per tubazioni, presenza o meno di vespai ecc...
Si dovà quindi provvedere alla chiusura di tutti i punti di entrata possibili del Radon e, nei casi più gravi, si dovrà prevedere inoltre la possibilità di aereazione di cantine, scantinati, piani terreni con la creazione di impianti di aspirazione forzata. Analogamente, se sono presenti vespai al suolo, si dovrà provvedere alla evacuazione forzata del Radon presente nel vespaio con l’inserimento di opportuni condotti così come si potrà utilizzare l’eventuale impianto drenante, se presente, lungo tutto il perimetro dell’edificio.
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